
Gli artigiani locali producono una vasta gamma di prodotti utilizzando materiali diversi. Molti artigiani attuali hanno ereditato l’attività commerciale dalle loro famiglie, spesso iniziata da generazioni precedenti. Essi continuano la fabbricazione sia per mantenere la tradizione degli avi, sia per vendere i prodotti. Per promuovere tali produzioni è stato creato, a Cotonou, il Centro di promozione dell’Artigianato, il più grande centro artigianale per acquistare prodotti e souvenir provenienti da ogni regione del Benin. L’artigianato del Benin si esprime attraverso la lavorazione del legno, il vimini, le porcellane ed i tessuti.
La lavorazione del legno:
la lavorazione del legno è il lavoro degli “Atinkpato”; non è solo un’attività svolta dagli scultori tradizionali ma anche dalla gente comune. La produzione di statuette è molto diffusa e di antica data. La tradizione scultorea risale già al regno di Dahomey, in cui si producevano troni per i regnanti, portali per i palazzi antichi e misteriose maschere. Le maschere decorative di origine Yoruba vengono ancora utilizzate durante le cerimonie tradizionali. La scultura in legno è di carattere religioso e tra gli oggetti più comuni vi sono: il “botchio”, le statuette protettrici, i pezzi per la divinazione, le maschere Guedele. Tra gli oggetti di uso quotidiano vi sono statue, sgabelli, tavoli e sedie; possono essere trovati in tutto il Paese, in particolare nei centri di Allada, Abomey, Covè e Gbaname.
Il Vimini:
si trova ovunque e offre un largo ventaglio di prodotti di uso quotidiano quali: stuoie, cesti, cestini e granai. Fornisce anche degli utensili agricoli e domestici. L’arte del vimini è praticata indistintamente sia da uomini che da donne. Le produzione si trovano soprattutto ad Abomey, Porto Novo e Comè.
La Ceramica:
l’uso della terra cotta appare in tutte le regioni del Paese. La tecnica artigianale più sviluppata, la ceramica, è ancora presente nei villaggi beninesi. Tra le lavorazioni principali vi sono oggetti di uso comune, usati nei rituali e di decorazione. Nelle zone di Porto-Novo, Abomey e Tourou (nel Nord) si trovano anche produzioni in creta, e scodelle e piatti ricavati dalla zucca. Nel sud, la zucca viene taglia, fatta essiccare e poi utilizzata per produrre bicchieri, lampade decorative e strumenti musicali.
La Tessitura:
la tradizione della tessitura è ben consolidata nel Benin, malgrado l’introduzione tardiva del Cotone all’interno del Paese. In Benin vi sono due tipi di telai, ma il più utilizzato dagli uomini è quello orizzontale sudanese. I tessuti narrano spesso la tradizione popolare beninese. Nel sud del Paese sono molto comuni le tovaglie, i vestiti intrecciati, le borse e le amache.
La Forgiatura:
gli oggetti più conosciuti del Benin sono le statuette di rame di Abomey. Sono realizzate con la tecnica conosciuta detta “a cera persa”. Il modello viene fatto in cera e in seguito viene circondato da uno stampo di argilla, nel quale viene lasciata una piccola apertura. Quando lo stampo è secco, si fa fondere la cera e il modello si trova nella cavità interna dello stampo. A quel punto il rame (ottone fuso in un crogiolo) viene versato nello stampo. Dopo il raffreddamento lo stampo viene rotto e si estrae la statuetta. Questa tecnica potrebbe già risalire al periodo del regno di Dahomey. Un’altra tecnica è quella del ferro battuto: i fabbri creano delle statue di ferro, vuote dentro e formate da placche fisse o mediante l’inserimento in un solco. Tra le statue più famose c’è quella del dio Gu, posseduta dal Museo de l’Homme, attualmente esposta al Museo del Louvre.
Tra le lavorazioni di metallo si possono trovare braccialetti, anelli d’argento, statuette di nikel e di bronzo e spade in ferro. Queste produzioni si trovano soprattutto al sud nei mercati locali di Parakou, Djougou e Nikki.
Pellami e gioielli :
Nel sud del Paese, le pelli di animali ed il legname vengono usati nella produzione di tamburi decorati, chiamati “tam-tam” che vengono usati per accompagnare le cerimonie e le danze tradizionali e religiose, soprattutto nelle zone di Porto Novo, Abomey e Comè.